Quando arriva il momento di mettere mano al portafogli per affrontare una importante spesa di ristrutturazione su un nostro immobile, seguita dalla possibilità di usufruire della detrazione fiscale sulla spesa sostenuta, ci troviamo di fronte ad un grosso dilemma: sfrutto il recupero della detrazione in 10 anni, approfitto dello sconto in fattura, o faccio la cessione del credito?
Bene…. oggi ti spiegherò la differenza tra queste tre ipotesi per il recupero fiscale.
Si può beneficiare della detrazione fiscale vera e propria direttamente in dichiarazione dei redditi, dividendo la quota rimborsabile generalmente in 10 anni (esempio faccio una manutenzione su un mio immobile e spendo 10.000 euro, pago con il bonifico per ristrutturazione e posso recuperare il 50% della spesa in 10 anni – ovvero 500 euro/anno).
Lo sconto in fattura invece consiste in uno sconto che puoi richiedere all’impresa esecutrice dei lavori pari all’importo massimo ammissibile in detrazione (esempio devo pagare 10.000, ma chiedo lo sconto pari al 50%).
Infine la cessione del credito si riferisce alla prima ipotesi di detrazione su citata, ma invece di portarla in dichiarazione dei redditi puoi decidere di cederla ad un terzo (esempio banca o posta) e recuperare subito la parte detraibile (ovviamente decurtata delle spese di gestione della cessione).
Il mio consiglio
Tra tutte le opzioni è da preferire la prima, ma ovviamente ci sono pro e contro in tutte e tre le scelte.
Vero è che con la prima riprendi esattamente il 50% della spesa sostenuta, ma devi pur sempre attendere 10 anni per recuperare tutto.
Può capitare l’ipotesi che non ho ritenute fiscali in busta paga o sono insufficienti, conseguentemente posso recuperare poco o nulla in dichiarazione dei redditi e allora la scelta dovrà necessariamente ricadere sulla seconda o terza opzione.
La seconda scelta ovviamente è una scelta di convenienza soprattutto per l’impresa esecutrice dei lavori, primo perchè applica i prezzi maggiorati come da tariffario regionale, poi perchè sicuramente lei stessa cederà a terzi il credito derivante dallo sconto e quindi non può perdere profitti per questa transazione e allora maggiora a te la fattura, facendoti pagare più di quanto dovuto rispetto alla prima opzione.
La terza scelta, al pari della seconda, ti fa monetizzare subito la parte di detrazione spettante, ma è gravata dalle spese di gestione sulla cessione e quindi il recupero fiscale non sarà mai pari alla detrazione spettante (esempio 65% per la riqualificazione energetica, 50% per il recupero del patrimonio edilizio, e così via dicendo).
Di seguito ti aggiungo qualche links per poter approfondire l’argomento:
- https://www.agenziaentrate.gov.it/portale/alternative-alle-detrazioni
- https://www.altroconsumo.it/soldi/imposte-e-tasse/news/ristrutturazioni-edilizie-cessione-credito
- https://www.investireoggi.it/fisco/lavori-a-casa-sconto-in-fattura-o-cessione-del-credito-differenze/